Nell’ottobre 2014 l’Associazione Consonanze ha iniziato a collaborare con il brand Di che cibo 6?, di Firenze. attraverso un progetto che porta lo stesso nome, da un’idea creativa di Nicoletta Arbusti, e che è stato realizzato con un team di esperti di varie discipline, dalla psicologia, alla medicina integrata, all’educazione e alla società, sul tema uomo,cibo e alimentazione.
L’evento è stato presentato a un pubblico di giornalisti e blogger di enogastronomia, italiani e stranieri, e realizzato presso il The Excelsior Westin, Florence, l’11 ottobre 2014.
I relatori sono stati: Nicoletta Arbusti,psicologa, psicoterapeuta e proprietaria del brand Di che cibo 6?; Silvia Guetta, Docente di Pedagogia Generale e Sociale presso l’Università di Firenze; Roberta Chiaramonti, Neurologa, Neurofisiopatologa presso l’Ospedale Toreggalli di Firenze, esperta di Medicina Integrata; Entiana Osmenzeza, allora Executive Chef del Ristorante Sesto on Arno – The Westin Florence.
Maggiori informazioni si possono sul sito www.dichecibo6.it.
E’ iniziata così, dopo questo evento,che abbiamo definito Numero Zero,una felice e proficua collaborazione tra l’Associazione Consonanze e Di che cibo 6? , che è continuata, e continuerà, con successivi incontri a partire dal 2015.
Come scrive Silvia Guetta, e ci associamo alle sue parole, nella presentazione del suo intervento.
“Ogni essere umano comincia a creare la sua relazione con il mondo meraviglioso dei sapori e dei gusti fin da quando vive nell’utero materno. Ogni essere umano crea con il cibo una sua speciale relazione, attraverso la quale sviluppa le sue conoscenze, i suoi comportamenti e i suoi piaceri. Per la sua capacità di generare relazione, il cibo crea cultura, ma anche l’incontro tra culture, si inserisce nelle prassi educative e stimola la creatività. Ritenuto un importante veicolo di collegamento tra il materiale e lo spirituale, tra il dentro e il fuori dell’essere umano, tra la vita e la morte, il cibo ha sempre trovato uno spazio profondamente significativo nelle religioni e nelle tradizioni di ogni popolo, “alimentando” con ricchezza di colori, gusti, simboli, sapori il bisogno di conoscere, di creare e di trasformare.”